L’IMPRESARIO DELLE SMIRNE

17 dicembre 2013 ore 21:00

Roberto Valerio è interprete, regista e autore dell’adattamento di questa splendida, divertente commedia, che è anche un impietoso ritratto del mondo dello spettacolo, delle sue difficoltà e precarietà. Una riflessione, quanto mai attuale, sullo stato dell’arte e del teatro contemporaneo.

“Composta nel 1759, l’opera è una splendida e divertente commedia che presenta un impietoso ritratto dell’ambiente degli artisti di teatro, ambiente che Goldoni conosce a fondo: può a ragione “parlarne per fondamento”, come egli stesso dichiara nella prefazione dell’opera.
La vicenda, ruota attorno ad un gruppo di attori, uomini e donne, tutti pettegoli, invadenti, boriosi e intriganti che, disperati e affamati, vivono per un breve attimo l’illusione della ricchezza nella speranza di riuscire a partire per una favolosa tournée in Oriente con Alì, ricco mercante delle Smirne intenzionato a  formare una compagnia d’Opera, e tornare carichi d’oro e di celebrità.
Facili prede di mediatori intriganti, di impresari furbi e rapaci, i poveri artisti scoprono a loro spese che le regole del Teatro sono eterne e che la loro vicenda scritta 250 anni fa ha un sapore grottesco di attualità. Distratti dalle loro piccole beghe e rivalità, occupati a farsi la guerra per far carriera, invidiosi di una posizione nella gerarchia di palcoscenico, di un costume più o meno sfarzoso, di un privilegio in più e soprattutto di avere una paga l’uno più alta dell’altro, non si accorgono di essere delle piccole sciocche marionette i cui fili vengono manovrati da chi il potere veramente ce l’ha, per la sua posizione o per il suo denaro.
L’impresario delle Smirne è un grande affresco, una cantata corale affidata all’insieme della compagnia che lo rappresenta: ogni personaggio, dal Turco al servitore, si rivela incisivo, necessario in un “divertissement d’ensemble” che restituisce il clima lezioso e libertino dell’epoca; ma che allo stesso tempo offre l’occasione per porsi alcune domande di sconcertante attualità: che importanza ha l’Arte e in modo specifico l’Arte teatrale nella società contemporanea? E che ruolo riveste all’interno di suddetta Arte, l’attore? In quale modo è possibile riuscire a realizzare spettacoli di grande valore artistico senza adeguate risorse finanziarie?” Roberto Valerio

di Carlo Goldoni
adattamento e regia Roberto Valerio
con Valentina Sperlì, Roberto Valerio, Antonino Iuorio, Nicola Rignanese
Massimo Grigò e Federica Bern, Pierluigi Cicchetti, Roberta Mattei, Peter Weyel
scene Giorgio Gori
costumi Lucia Mariani
luci Emiliano Pona
Valzer srl

 

RECENSIONE

della studentessa Nicol Frontera della IVB dell’Istituto Gobetti di Scandiano

“L’ impresario delle Smirne”, andata in scena al teatro Boiardo di Scandiano, è una commedia di Carlo Goldoni scritta nel 1759, rivisitata abilmente dal regista, e primo attore della Compagnia Pistoiese, Roberto Valerio, che l’ha attualizzata ambientandola nei nostri anni ’50. La vicenda ruota attorno a un gruppo di attori in cerca di fortuna, che attraverso un intrigante mediatore, il Conte Lasca, cercano di essere ingaggiati per lavorare alle Smirne per un impresario turco. Sono tutti presi dai propri desideri: la fama, il successo e il denaro agita i loro animi. Senza accorgersene, vivono il teatro dentro il teatro. Non è una delle commedie più note di Goldoni, ma è senz’altro divertente, piena di colpi di scena e di trovate comiche di grande effetto, che attirano l’attenzione degli spettatori sin dai primi minuti. Originariamente suddivisa in cinque atti, è stata rappresentata in un unico atto: infatti sul palco sono presenti due livelli diversi di rappresentazione in un unica scena, per rappresentare in contemporanea i primi due atti. Nonostante sia del ‘700, tratta temi vivi tuttora nelle persone: l’illusione di poter raggiungere qualcosa di più grande, forse troppo, fa perdere loro il vero obiettivo, facendoli, così, ritrovare insieme, uniti dalla passione per il teatro, a intraprendere un nuovo cammino, partendo da qualcosa di piccolo e pronti ad abbandonare la loro smisurata ambizione e ad andare incontro alla sorte. Avendo avuto la possibilità e il piacere di parlare col regista, Valerio, cogliamo dalle sue parole maggiori dettagli e informazioni che inizialmente possono sfuggire, ma che danno un senso di completezza nella comprensione dell’opera; tra le tante e inaspettate novità introdotte in questo originale allestimento ricordiamo la scelta di accentuare la comicità di un personaggio, l’impresario turco, ispirandolo allo “Sceicco Bianco” del grande maestro Fellini. Inoltre l’abbigliamento delle protagoniste è basato su quello delle dive degli anni ’50, come del resto, le musiche e i riferimenti al varietà riportano all’atmosfera di quegli anni. Altro intervento meta-teatrale è Beltrame, oste della locanda e giocoliere per passione, il quale dimostra perfettamente il superamento della commedia dell’arte apportato da Goldoni con la sua riforma. Tutti i temi e le vicende, accaduti nel passato, non sono poi così lontane da noi, ci spiega Valerio: sono anzi il riflesso dei nostri giorni e mantengono tuttora “un sapore grottesco di attualità”.